Nell’intervista a Michele Turazzi abbiamo discusso dell’assenza di riferimenti specifici ai temi ambientali nella letteratura contemporanea. L’autore del libro “Prima della rivolta” e vincitore del premio Demetra per la letteratura ambientale, offre una panoramica sulla climate fiction e la letteratura ambientale, partendo dalla provocazione dello scrittore indiano Ghosh riguardo alla difficoltà degli autori nel trattare la crisi climatica nei loro romanzi. Turazzi riconosce che, sebbene negli ultimi dieci anni ci sia stato un aumento della consapevolezza pubblica e letteraria riguardo ai cambiamenti climatici, persiste una sproporzione tra i romanzi tradizionali e quelli che affrontano temi contemporanei, inclusa la crisi climatica. Il suo libro, ambientato nel 2045, nasce dall’osservazione dei problemi attuali e immagina un futuro prossimo in cui queste problematiche esplodono in modo evidente.
Riflettendo sulla difficoltà dell’opinione pubblica nel comprendere e agire sulla crisi climatica, Turazzi sottolinea come l’enormità e la gradualità del problema rendano difficile la sua elaborazione razionale, portando spesso a un’accantonamento mentale del tema. La politica, secondo Turazzi, dovrebbe avere un ruolo più incisivo nella gestione della crisi ambientale, anche se al momento non sembra essere all’altezza della sfida.