Di Danilo Guenza
Saitò Kohei è signore giapponese che insegna filosofia all’Università di Tokyo. E’ membro del Comitato per la Nuova Edizione delle Opere Complete di Marx e Engels. Ed ha scritto il libro che vi presentiamo oggi: Il Capitale nell’ Antropocene.
Un libro che sta facendo molto discutere a livello internazionale e in Italia.
Saito Kohei offre una nuova prospettiva alla lettura delle tesi di Marx anche basandosi su testi inediti: prevalentemente lettere e appunti che Marx scrisse negli ultimi anni della sua vita. Una rilettura del pensiero di Marx svolta a partire dalla consapevolezza che il capitalismo ci offre un modo di vivere insostenibile dato che le risorse del Pianeta, che i capitalisti sfruttano senza limiti per aumentare i loro profitti, sono finite e il loro consumo senza limiti, ci sta conducendo alla catastrofe climatica e ad una estinzione di massa.
Kohei scrive: “ Il punto sottolineato da Marx (però) è chiaro: il comunismo ha lo scopo di abbattere un capitalismo che devasta il pianeta alla ricerca di un incremento illimitato del valore”. E poi continua: “(Marx) Fa inoltre della Terra un bene comune da gestire in collettività.”
Saito irrompe quindi nel dibattito in corso su come contrastare la crisi climatica, che appare irreversibile, con proposte anche operative, coraggiose, radicali e ponderate.
Nelle circa 300 pagine, sostiene e ne illustra a fondo le motivazioni, che il tecno-utopismo. (La tecnologia che risolve quasi come magia tutti i problemi), il Green New Deal di stampo Kenesiano o l’ecologismo di facciata delle aziende, non sono la soluzione, così come i singoli gesti quotidiani dei singoli non sono sufficienti.
Sostiene Saito che se non accettiamo fino in fondo che le risorse del pianeta sono limitate e finite, e non affrontiamo il problema delle diseguaglianze, siamo destinati alla completa rovina.
Dobbiamo tornare all’essenziale, alle cose concrete, alla comunità. Dobbiamo riscoprire quella che Marx definiva la relazione metabolica tra uomo e natura.
Un libro che potrebbe apparire provocatorio ma solo perché siamo tutti condizionati da una visione univoca del nostro benessere legato allo sviluppo continuo dei consumi e della produzione, senza se e senza ma, all’interno delle logiche capitalistiche dello sfruttamento, tendente all’infinito, delle risorse sia umane sia ambientali.
Del libro, Slavoj Ziek ha scritto: “Questo libro non è rivolto solo agli ecologisti o a chi si interessa dei problemi del capitalismo globale, è indispensabile. Per chiunque voglia sopravvivere, cioè tutti noi”.
E il The New York Times: “ Un modello fattibile per riorientare la società intorno al benessere collettivo anziché alla continua ricerca della ricchezza”.
Infine Der Spiegel. “E’ arrivato il momento di prendere nuovamente sul serio le idee di Marx”.
Il Capitale nell’Antropocene di Saito Kohei, edito da Einaudi, è un libro tutt’altro che banale, che offre una prospettiva di riflessione ma anche di azione rispetto alla crisi ambientale e sociale che stiamo vivendo e che tutti i dati ci dicono potrà solo peggiorare nei prossimi anni in modi difficilmente prevedibili ma sicuramente drammatici per tutti noi.