grande barriera corallina

Come si conserva la Grande Barriera Corallina?

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Di Danilo Guenza

Abbiamo avuto il piacere di parlare con la Dott.ssa Paige Strudwick, associata di ricerca del programma presso la University of Technology di Sydney, per approfondire le strategie di recupero e il ruolo del turismo nella conservazione della barriera. La Grande Barriera Corallina australiana è una delle meraviglie naturali più spettacolari al mondo e ogni anno attira milioni di turisti. Tuttavia, la barriera sta affrontando minacce significative a causa del cambiamento climatico e dei frequenti eventi di sbiancamento di massa dei coralli. A fronte di questa crisi ambientale, programmi di conservazione come il Coral Nurture Program sono in prima linea per proteggere e ripristinare la barriera.

Il Coral Nurture Program è stato fondato nel 2018, all’indomani dei gravi episodi di sbiancamento della barriera nel 2016 e 2017, con l’obiettivo di ripristinare e proteggere i siti più colpiti. Come spiega la Dott.ssa Strudwick , il programma è nato dalla volontà di sviluppare interventi di recupero che collaborassero con i processi naturali. “Lavoriamo in sinergia con la natura, sviluppando e implementando interventi per assistere il recupero naturale della barriera”, spiega. Questo approccio mira a potenziare la resilienza ecologica e sociale sia delle barriere coralline sia delle comunità locali.

Il Turismo: Opportunità o Minaccia?

Secondo la Dott.ssa Strudwick, il turismo svolge un ruolo essenziale nella conservazione della barriera corallina. “Ogni anno, due milioni di turisti visitano la Grande Barriera Corallina”, afferma. Questo flusso turistico permette di sensibilizzare i visitatori sui problemi della barriera, consentendo loro di portare un messaggio di conservazione nelle loro comunità. Inoltre, gli operatori turistici, che visitano regolarmente i siti, sono i primi a contribuire alla loro protezione, agendo come “un esercito di persone pronte a fare tutto il necessario per preservare questi luoghi”.

Strumenti e Metodi per la Conservazione della grande barriera corallina

Il programma adotta tecniche a basso costo e facili da utilizzare per costruire vivai di coralli. Qui, i frammenti di corallo naturalmente spezzati, detti “frammenti di opportunità”, vengono raccolti e fatti crescere fino a raggiungere una dimensione adeguata per essere reimpiantati sulla barriera. Questo processo di propagazione, che sfrutta la riproduzione asessuata del corallo, contribuisce ad aumentare la copertura corallina e la resilienza dei siti. La Dott.ssa Strudwick sottolinea come il Coral Nurture Program lavori a stretto contatto con le comunità locali, in particolare con gli operatori turistici. “La barriera ha numerosi portatori di interesse, che provengono da ambienti diversi e sono fortemente interessati alla sua conservazione”, spiega. Il programma condivide i propri progressi attraverso conferenze e presentazioni per informare la comunità sugli sforzi in corso.

Finanziamenti e Ricerca Scientifica

Oltre agli interventi pratici, il Coral Nurture Program raccoglie fondi per la ricerca scientifica e per le attività di conservazione. Come afferma la Dott.ssa Strudwick, il programma collabora con operatori turistici e proprietari tradizionali per ottenere finanziamenti tramite sovvenzioni, destinando poi tali risorse alle attività di piantumazione dei coralli e alla ricerca scientifica. “Cerchiamo sempre nuovi finanziamenti per continuare le nostre attività”, afferma. “I fondi sono essenziali sia per gli interventi pratici che per la ricerca”.

Il Futuro della Grande Barriera Corallina

La Dott.ssa Strudwick mantiene un atteggiamento speranzoso verso il futuro del programma, anche se riconosce che la strada è lunga. “Abbiamo già ottenuto risultati importanti, ma con più risorse potremmo avere un impatto ancora maggiore”, sottolinea. Per il futuro, spera che gli sforzi di recupero possano rallentare gli effetti del cambiamento climatico, acquistando tempo prezioso affinché la barriera possa essere preservata per le generazioni future.

La situazione della Grande Barriera Corallina è complessa. La Dott.ssa Strudwick sottolinea come la barriera abbia subito sette eventi di sbiancamento di massa negli ultimi trent’anni. Nonostante l’enorme estensione della barriera – equivalente all’Italia – e i segni evidenti delle recenti crisi, alcune aree hanno mostrato segnali di recupero. Tuttavia, “la situazione è precaria e richiede azioni urgenti per garantire la sua sopravvivenza”.

Come Possiamo Contribuire alla Conservazione della Barriera?

Per la Dott.ssa Paige Strudwick, ognuno può fare la propria parte. Invita il pubblico a visitare le barriere coralline per comprendere la loro importanza e bellezza, e incoraggia tutti ad adottare piccoli gesti ecologici, come il riciclo della plastica e la riduzione del consumo di carne. “Anche piccoli cambiamenti possono avere un grande impatto se adottati da molte persone”, conclude.

La testimonianza della Dott.ssa Paige Strudwick ci ricorda l’importanza della cooperazione tra scienza e comunità per la protezione della Grande Barriera Corallina. Gli sforzi del Coral Nurture Program mostrano che la resilienza della natura può essere potenziata, ma è essenziale agire subito per contrastare i cambiamenti climatici. Solo unendo forze globali e azioni locali possiamo sperare di salvaguardare questo prezioso ecosistema per le generazioni future.

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